enrico83 Posted August 17 Share Posted August 17 Leggo il tuo diario con più interesse di un giornaletto porno. E riesci ad intrattenermi per molto più tempo. Bravo. Continua così! 4 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dany86 Posted August 17 Share Posted August 17 La domanda è, ma poi hai fatto benzina di nuovo se smagriva ancora? 🤣 1 2 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 17 Author Share Posted August 17 19 minuti fa, Dany86 ha scritto: La domanda è, ma poi hai fatto benzina di nuovo se smagriva ancora? 🤣 No la benzina c’era! So solo che sopra una certa quota al minimo si smagrisce. È sempre stata giusta al minimo ma sul livello del mare, l’ho carburata apposta così. Peró non mi aspettavo sto effetto con la bassa pressione atmosferica dell’altitudine! C’è anche da dire che fa molto più fresco eh.. Peró a 1/4 è sempre grassetta quindi mi regolo di conseguenza 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 17 Author Share Posted August 17 Giorno 9 Ho puntato la sveglia alle 6.00 ma l’ho spenta prima che suonasse visto che alle 5.00 ho già gli occhi aperti. Sono fresco e riposato. Ma so che non ho tempo da perdere. Ieri Fabio, un toscano che lavora al bar, mi ha confermato che è inutile passare su questo tratto di costa perché vedrei solo cemento e strade dritte. Punto il navigatore verso Corte passando per strade montane, il percorso richiede 2 ore più sosta miscela e supermercato perché sto terminando qualche importante gadget come carta igienica e salviette 1001 usi. Ci vuole un’oretta per richiudere e sistemare i miei averi sulla vespa. E non ho troppo tempo da perdere visto che l’app del clima mi informa che a Corte a mezzogiorno pioverà, e ci vuole un’altra ora a preparare il rifugio. Tuttavia sono abbastanza messo bene a tempistiche quindi mi concedo un caffè al bar. Un ragazzotto che mi somiglia vagamente mi chiede del tabacco, glie lo cedo volentieri e scambio quattro chiacchiere in inglese. Riesco a spiegargli come preparo la Vespa, dove sono stato, e che ieri un amico ha avuto un inconveniente con la moto BMW in viaggio e non può ripararla su strada, io invece con 4 attrezzi potrei quasi aprire il motore. I vantaggi dell’assenza di elettronica. Mi stupisco di come il mio inglese stia diventato sempre più preciso e fluente, e mi rendo conto di quanto sia fortunato ad essere sempre stato avvezzo a questa lingua nonostante a scuola non l’avessi studiata gran che. Fosse stato il contrario forse sarei ancora in gabbia sul traghetto. La strada verso Corte è un 50/50. 50km di rettilinei e curvoni che neanche serve piegare, 50km di montagna. Oggi il clima è un 50/50, 50% nuvoloso, 50% soleggiato. Ne caldo ne freddo, da felpa ma non troppo. Tutto sommato si sta bene anche nella noia dei rettifili. Ne approfitto per cambiare postura e sedermi nel posto passeggero con i talloni sui poggiapiedi posteriori. La mano sinistra si riposa appoggiata al ginocchio. Sembro il pensatore di bronzo di Auguste Rodin, ma sopra la Vespa. Mi interrogo su grandi questioni dell’umanitá, chi siamo, da dove veniamo, ma soprattutto, perché in altitudine smagrisce di minima. Nelle curve che iniziano ad essere in salita il traffico va lentissimo, con attenzione sfilo le auto scoprendo che in cima alla coda c’è una Panda targata italiana. Lo supero a piena manetta in terza e anche abbastanza vicino per fargli capire che io, a differenza sua, non mi faccio mica prendere per il culo dai francesi. Giungo a Corte, ex capitale corsa, ma non ho troppo tempo per crogiolarmi, tra una cosa e l’altra si è fatta una certa, non che non sia in orario, ma tra un paio d’ore inizierà a piovere. Prendo i punti di riferimento quali supermercato e benzinaio e mi fiondo al camping. Arrivo al luogo prescelto che si chiama Peridundello, che ti fa anche ridere se ci canti la canzone “ma che bel castello”. È spartano ed essenziale ma vicino a un bel fiume balneabile. Promette docce bollenti che non è per nulla scontato in campeggio. Anche economico, pago subito gli 8€ necessari al mio alloggio. Una signora tedesca si affaccia dalla siepe e mi viene incontro guardando il PX, mi dice che anche suo marito ce l’ha e ci si è girato la Spagna, ed ha riconosciuto il rumore al mio arrivo. Questo mi fa immenso piacere. La stessa tizia mi conferma che questo camping è una favola, a 19€ posso anche cenare con menu tipico corso, che varia di giorno in giorno in base a quello che possono reperire. Prenoto subito il posto per cena visto che è praticamente casa del proprietario e non c’è molta capienza. Scelgo la piazzola a mio piacimento e piazzo tenda e tettoia, sta volta sono talmente preparato che mi ci ricavo anche un garage per il mio fido PX. Se lo merita. Ora il cielo ha il mio permesso di piovere. Ma il tempo regge ancora, così decido di tornare al supermercato che dista 15km di curve che farei volentieri. Un vichingo 2 metri x 3 con una lunga barba rossa sta lavando le stoviglie e guardando intensamente il mio PX, quando ci salto in sella si accorge che lo sto osservando e distoglie velocemente lo sguardo, facendo finta di niente. Qui sopra mi sento più grosso di lui. Corro a Corte a comprare il pranzo e fare rifornimento. Sto finendo la carta igienica ma qui vendono solo pacchi a misura di vichingo che non riesco a trasportare in Vespa. Così sono costretto a rubare un rotolo dal bagno dei disabili, perché quello dei normodotati era quasi finito. Che Iddio mi perdoni. Torno e mi gusto con calma una pasta fredda sotto un albero. Si alza il vento e la mia tettoia diventa una vela, mi soccorre la Vespa tenendola con il parafango anteriore e un elastico. Resto in attesa per vedere che tutto sia stabile e funzioni. E funziona, il cielo si apre leggermente così mi dirigo al fiume che dista 15 minuti a piedi, attraversando un bosco su un sentiero. Mi faccio guidare dal rumore dell’acqua che sento sempre più vicino, dei simboli antropomorfi mi indicano la via, ci sono impronte umane a terra e anche un carrello appendice parcheggiato. Mi pento di non aver fatto scout. Nel frattempo penso che sarebbe molto probabile vedere spuntare un cinghiale, quindi percorro le ultime centinaia di metri pensando a come potrei proteggermi disponendo di un asciugamano, che proprio male non è. Giungo al fiume, tra le rocce stratificate erose da vento e acqua e degli enormi massi. Sullo sfondo la montagna e il cielo a volte nuvoloso a volte soleggiato. Camminare a piedi nudi su queste rocce mi appacifica immensamente. Penso come siamo diventati teneri, con le scarpette sempre indosso e le manine senza calli, magari con le unghiette pure curate, noi che non siamo altro che scimmie spelacchiate. Siamo patetici. Di fronte, una cascatella è il posto che fa per me. La forza dell’acqua genera una specie di idromassaggio, mi ci immergo fino alla vita e quasi mi porta via. Che enorme energia. Penso che siamo riusciti a rubare tutto questo e portarlo dentro un edificio quadrato. E paghiamo pure. Siamo spa-tetici. Mi viene in mente una canzone di Brunori Sas che dice “secondo me ci siamo troppo imborghesiti, abbiamo perso il desiderio di sporcarci un po’ i vestiti”. Come dargli torto. Al mio ritorno mi aspetta una fantastica doccia calda, e la cena tipica corsa. Il cameriere è un tipetto di mezza età dal volto molto sereno, mi dedica particolare attenzione e scambia quattro chiacchiere con me, visto che sono l’unico da solo. Mi sento coccolato. Dopo cena sono fresco come una rosa e c’è la luna piena, vedo che il PX ha voglia di ululare tra le curve dell’interno. Decido quindi di andare a fare un giro nel paese vicino per una birra. Si viaggia particolarmente bene e allora con il brivido della notte illuminata dal fanalone del PX mi allungo fino a Corte. La città vecchia è molto caratteristica con le luci color ambra a darle un tono medioevale, ma poco animata. Qui si mangia e basta, ci sono per lo più ristoranti. Prendo una IPA al bar e me la porto con me, aspetto di gustarla comodamente in solitaria nel mio accampamento. Al ritorno la luna piena illumina i costoni delle montagne adiacenti, i paesini arroccati sembrano un gigantesco presepe. Si viaggia bene con i 18° di sta notte e do gas divertendomi e facendo sgranchire le gambe al Piixone. Mi rilasso quindi al chiaro di luna. Penso che sto bene in compagnia di me stesso. 9 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DoubleG Posted August 18 Share Posted August 18 Non avrai studiato molto l'inglese, ma ti faccio i complimenti per l'italiano! È un piacere leggerti, e vedere finalmente che esistono ancora persone che conoscono la punteggiatura e la grammatica, e riescono a dare il giusto senso ai discorsi. 1 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 19 Author Share Posted August 19 Giorno 10 Mi sveglio riposatissimo, la nottata è stata piacevolmente fresca e ho dovuto utilizzare il sacco a pelo. Con la mia solita lentezza mattutina di quando un posto mi piace, inizio a preparare gli zaini per la partenza, nel frattempo tengo d’occhio il meteo, mi dice che oggi posso stare tranquillo. Nel mio programma di percorso c’è stato un salto di tappa quindi devo decidere dove andare. Un punto cruciale della Corsica che io non avrei potuto vedere per questioni geografiche di traghetti è il deserto delle Agriate. Ed è li che sono diretto. Saluto i miei vicini di campeggio e gestori e mi incammino. Punto il navigatore su strade secondarie ma più tortuose, come mio solito, segnando un paesino che si chiama Belgodere, perché penso che lì si stia bene. Procedo con passo insolitamente lento, non supero nessuno, a fatica tocco i 60km/h, perché oggi si sta divinamente. Nel frattempo sono avvolto dai miei pensieri perché ieri un amico ha grippato il suo Pinasco, ma guarda un po’, e rifletto su quale sia il miglior gruppo termico per la sua configurazione. Di nuovo Spar e miscela. C’è una bella tipa alta mora che armeggia con la pistola per gonfiare le gomme del suo chopper custom. La vedo un po’ in difficoltà e potrei aiutarla, magari ha forato. E io ho un kit riparazione gomme. Mi farebbe molto piacere tirarlo fuori con lei. Il kit intendo. Le passo a fianco ma vedo che le gomme non sono forate, così mi tocca andarmene. E non ti puoi neanche fermare altrimenti fai la figura di quello che ti aiuta solo perché sei bella e donna. Allora meglio lasciare la bella donna in panne con i suoi problemi? Non ci si capisce più nulla. Procedo. Prendo una deviazione dalla strada principale che mi fa passare per una zona dove sembra che io sia l’unico essere vivente. O quasi. Il pericolo qui viene dalle mucche che spesso incontro e anche dai loro escrementi a terra. Sarebbe un incidente di merda. Stanno proprio in mezzo alla strada e vorrei approfittare per fare qualche foto carina ma non so come si relazionano con le Vespe. Mi avvicino lentamente ma hanno paura e scappano, meglio così alla fin fine, non mi sento in pericolo. Voltando una curva qualcosa sul costone della montagna di roccia e cespugli cattura la mia attenzione. È una macchina ribaltata completamente distrutta, la ruggine sta già facendo il suo corso. Deve essere qui da molto tempo, e mi stupisco che nessuno la sia venuta a togliere. Mi fa un profondo effetto, io che sono meccanico non riesco neanche a riconoscere che modello sia. Rimango in rispettoso silenzio qualche minuto a guardarla, perché da un incidente così non ne esci vivo. Mi fa riflettere su quanto sia fugace la vita, basta un attimo di distrazione e sei fuori dai giochi. Mi ripeto che su strada non si possono fare cazzate. Proseguendo per la via mi ritrovo su una cima dove la vista è a 360°. Alle mie spalle il monte Cinto e davanti il deserto delle Agriate, riesco anche a vedere la spiaggia e il mare celeste chiaro sulle rive di Saint Florian. Decido quindi di sfoderare la mia sedia magica e mi gusto, si fa per dire, un riso freddo inscatolato, ma per come sono fatto io, basta che mi riempia lo stomaco. Poco dopo sono a Belgodere e, come immaginavo, si sta proprio bene. È un tipico paesino corso, con le bandiere patriottiche, le case di roccia e un pittoresco bar con mille cose appese sventolanti attorno al quale si snoda la vita, e poco più in là quattro anziani giocano a carte. È perfetto per una birretta relax. Mi riattivo poco dopo continuando il mio percorso. Ho scelto un camping che si trova in mezzo al deserto, così domani ho libertà di muovermi. Le recensioni dicono spartano ed economico, e penso che sia perfetto per me. Il deserto non è come ce lo si immagina, di sabbia a perdita d’occhio, quello corso è di cespugli, ma comunque arido e secco. Noto subito che le auto presenti sono tutte fuoristrada e neanche standard. Vedo che va di moda proporre gite nel deserto o “navette 4x4” per il mare, che è raggiungibile solo da strade sterrate. Il mio libro guida mi aveva avvisato, solo 4x4 o montain bike, quindi io con il PX ci vado tranquillamente. Il tizio, al quale pago subito i 10€ che gli devo, mi dice di accomodarmi laggiù, dopo le auto parcheggiate. Neanche morto. Chiedo se posso stare vicino almeno a un paio di alberi, e con il suo permesso, installo casa mia. Eccezione fatta per il telo in quanto qui c’è troppo vento e rischiamo di fare la fine di un’enorme aquilone a miscela. Ricontrollo il meteo che mi dice che potrei prendere qualche goccia d’acqua alle 9.00 ma poi fino alle 18.00 posso stare tranquillo. Devo trovare qualcosa da mangiare e mi dirigo a Saint Florian dove posso fare anche benzina. Qui la strada sembra venir presa per una pista a cielo aperto, i rumori della natura sono limitatori e ritorni di fiamma di auto e moto. Il Porto è un caos immane. Il distributore sembra una pit line superbike. Moto fantasmagoriche e desmodromiche parcheggiate in fila, piloti che chiacchierano con tute integrali indosso, e io, con il Piixone che faccio le solite pozioni magiche con l’olio. Non mi sento da meno. Orde di turisti che si stanno ritirando dalla spiaggia sono come mosche sul miele per il piccolo Spar, ci si move a fatica tra gli scaffali. Arraffo un altro riso freddo e mi sbrigo ad alzare i tacchi. Mentre ripercorro le curve in salita mi faccio un po’ prendere la mano e do gas a 4 mani dove posso, con sempre il mio solito margine di sicurezza. Allora mi viene un’idea abbastanza idiota. Sarebbe carino avere una ripresa di qualche curva ma non so come fissare il cellulare in modo che si veda, anzi no, un modo lo trovo, pena… un po’ di ceretta. Estraggo il nastro dal mio astuccio attrezzi e mi lego il telefono allo stinco con 4 giri di nastro, ma prima faccio play. Parto tutto contento e quando il sangue comincia a non passare più mi fermo per controllare il mio operato. Ceretta, ahi. Il video è di 20 secondi. Che idiota. Sulla pelle della gamba è come se schiacciassi lo schermo con le dita. Riprovo, ma sta volta interpongo un sacchetto di tabacco che avevo nuovo con me. Funziona. Procedo elettrizzato fino al campeggio. Ceretta, ahi. Il video c’è ma fa schifo, sembro un cinquantino guidato da un nonnetto. Elimino subito. Mi sento un idiota due volte, ma almeno c’ho provato. Quasi ora di cena e mi rendo conto che sono di nuovo sul versante corso che fa tramontare il sole sul mare. Con un attimo di euforia penso che sarebbe bello tornare al porto ma un piccolo check delle mie spie accese mi dice che ho mal di testa e sono un bel po’ stanco. Mi accontento quindi di veder tramontare il sole tra le colline del deserto, che proprio male non è. Alle 9.00 sono già in tenda. 9 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post Diegof12 Posted August 19 Author Popular Post Share Posted August 19 Giorno 11 Mi sveglio alle 5.00 di nuovo. Non so perché. Fatto sta che non riesco più a chiudere occhio, quindi tanto vale iniziare la routine mattutina con calma. Visto che sono in anticipo con i tempi decido di provare ad attraversare il deserto delle Agriate, tanto sul cartello c’è scritto solo fuori strada o moto da cross, quindi io vado benissimo. Pergiunta pure con i bagagli. Ma devo sbrigarmi perché tra poche ore inizierà a piovere, stando alle previsioni, e ci vuole un’oretta di sterrato per arrivare alla spiaggia di Saleccia. Procedo con calma tra polvere e massi ma riesco a tenere comunque un passo migliore dei suv che si stanno avventurando quaggiù. Il cielo intanto è sempre più nero. Arrivo in fondo e la spiaggia non è neanche tutto sto magnifico come promesso, forse sarebbe stata migliore con cielo sereno e mare calmo. Ma tant’è che ormai sono qui. Gira il vento, e questo non va bene. Inizio a sentire goccioline addosso, e questo non va bene. Mi metto a correre e salto in sella al PX che neanche si è raffreddato. Volo via. Fare questa strada in condizioni di bagnato sarebbe impossibile per me, pena, rimanere intrappolato qui. Che poi c’è pure un ristorante ma preferisco giocarmi il tutto per tutto. Do gas finché posso. Salto tra le rocce e impenno negli avvallamenti. Mi sento Tony Cairoli, e a dirla tutta mi sto anche divertendo. I bagagli dietro oscillano pericolosamente, e questo non va bene. Il gomito destro, al quale ho una brutta epicondilite, fa male, e questo non va bene. Mi tocca fermarmi e trovare una soluzione per assicurare meglio tenza e zaino. Ho due elastici di scorta, li lego a due occhielli dello zaino e li congiungo davanti al mio torace. Mi stringe e quasi toglie il respiro, e mi sbilancia indietro, ma non posso fare altrimenti. Proseguo a fuoco pensando che prima o poi perderò una ruota per strada. Per fortuna non è così, anzi, raggiungo anche un Nissan Patrol, sbraccio, lampeggio, urlo. Niente, non si toglie dai piedi. Mi tocca rallentare e tenermi a distanza perché sta anche alzando un polverone bestiale. A un tratto si ferma. C’è un ingorgo perché un quad con due tedeschi a bordo si è ribaltato. Mi fermo oltre l’incidente e faccio cenno al Patrol di fermarsi, magari c’è da dare una mano, ma niente. La signora che sta guidando mi guarda a malapena e prosegue come se nulla fosse. Ovviamente io che proprio un idiota non sono, anche se rischio di prendere un acquazzone, mi fermo e mi assicuro che tutti stiano bene. Aiuto nel rigirare il quad dal giusto verso della gravità, e sgommo via. Quasi in cima alla via sterrata il manto diventa di cemento. Lo percorro tutto su una ruota. Mi sento cavallo pazzo. Arrivo a Saint Florian. Mi fermo al distributore che sono stanco morto, e tutto ricoperto di polvere, e anche il PX non se la passa bene. Mi rimpolpo con una IPA, e rifletto sul da farsi. Vederlo così impolverato mi disturba perché ci tengo che il bordo argenteo dei miei cerchi luccichino nelle foto. Quindi lo svaligio e lo metto sotto idropulitrice. Ora che sono contento, per festeggiare mi faccio un’altra IPA. Nel mentre per la prima volta nella mia Corsica incontro la gendarmeria, stanno facendo rifornimento. E io sono fermo a bere, così non sanno che sono senza guanti, e magari manco glie ne frega. Spunta il sole, mi tolgo la felpa e mi incammino, alla fine l’acqua non l’ho presa, e neanche da bere. Finalmente sono di nuovo sulla costa ovest, la più bella per panorami e curve, con i suoi strapiombi su rocce e mare cristallino. All’altezza di Nonza le spiagge sono nere e regalano un colpo d’occhio incredibile. In questo tratto mi fermo circa mille volte a fare foto, non ne posso fare a meno, per fortuna il mio PX parte sempre al primo colpo e senza aria, così non devo soffrire. Giungo quindi alla mia tappa rifornimento e subito dopo al capeggio Isolottu. È uno tra i migliori fino ad ora, il più a nord della Corsica, a due passi dal mare, che si vede anche dalle piazzole. C’è un bar tipico corso dal quale vociferano musiche tradizionali, che somigliano un po’ alle italiane anni 60. Che dolce vita. Una doccia mi restaura completamente, visto che ieri non mi era stato possibile date le pessime condizioni del camping nel deserto. Qui conosco due tipi, uno dei quali è di Porto Sant’Elpidio, praticamente un compaesano. Mi nota dalla mia maglia con su scritto “paccatelli e ciauscolo”. Ci intratteniamo nel pomeriggio con chiacchiere e racconti delle nostre esperienze corse, ma verso le 20.00 devo scappare in spiaggia a tutto gas perché questo sarà l’ultimo tramonto che vedrò. E faccio bene, è magnifico. Dopo cena continuiamo con qualche chiacchiera fino a che i miei nuovi amici, che hanno pedalato tutto il giorno, se ne vanno a dormire, e io invece al bar, per godermi le ultime birrette in questo paradiso. L’aria è dolce, il clima rilassato e sereno. Vorrei non andare mai a dormire. Spiego al barista che questa sarà l’ultima Pietra Bionda che bevo perché domani ho il traghetto, e lui me ne offre un’altra. Penso che a volte bastano piccoli gesti per far felice una persona. Lasciatemi qui. 11 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post Diegof12 Posted August 21 Author Popular Post Share Posted August 21 (edited) Giorno 12 Ultimo ballo. Ultima alzataccia alle 6.00, ultima sistemazione dei bagagli, ultime curve. Voglio prendermi questa giornata per rilassarmi in pieno. Niente più distributori da cercare, niente più spesa da fare. Ma già mi manca. Ero entrato in questa magnifica routine dove c’ero solo io e il Piixone, in cerca di non si sa cosa, e forse non dovevamo neanche cercare nulla, ma sicuramente abbiamo trovato tutto. Organizzazione, impreparazione, dubbi, certezze. Tutto magnifico. Ultimi km un po’ malinconici. Oggi non chiederò accelerazioni ne pieghe. Oggi chiederò pace. Penso a tutto questo seduto sulla mia sedia da campeggio, comprata un po’ così per sfizio, e invece è stata una manna dal cielo dandomi la libertà di riposarmi ovunque volessi. La genialata di legarla di fianco con un elastico poi, mi faccio i complimenti da solo. Oggi si tirano le somme. La tenda 2 seconds che proprio 2 seconds non è mai, ma comunque veloce e pratica anche se antiaereodinamica, per l’ultima volta dovrò chiuderla e riporta nel portapacchi posteriore. Le valigie, ormai tutte scombussolate, devo ancora preparale e non vorrei. I picchetti da sfilare, il mitico lenzuolo da piegare, l’accappatoio ancora umido appeso a un albero. Vorrei vivere così. Senza nulla ma con tutto. Con i biscotti al cioccolato “Belvita” che mi hanno fatto compagnia tutti i giorni, e mi hanno consolato quanto ce n’era bisogno. Perfino la polvere delle piazzole mi mancherà. Tra pochi giorni sarò di nuovo immerso nella routine quotidiana. Bisogna produrre e fatturare su questo pianeta. Penso a questo mentre i miei amici ciclisti si svegliano, per loro penultimo giorno, ma anche a loro manca già. Ne sono sicuro. La pace e la quiete che si hanno in queste situazioni non le trovi ovunque. Effettivamente se ci penso, ogni persona che ho incontrato è stata magnifica. Eppure, stando alle mie personali statistiche, forse al mondo ci sono 5 persone che mi stanno simpatiche. Non sarà mica la condizione quotidiana ad alienarci? Fotti il sistema. Dentro alle persone c’è anche il bello. Faccio colazione. In questo campeggio vista mare finalmente ho trovato personale sorridente e molto gentile. Mi dispiace andarmene. In generale il popolo corso non si distingue per sorrisi e ospitalità, e hanno anche ragione. Sono indipendentisti loro, e gelosi della propria terra. La Corsica non è la Francia, non ci si identificano. Vogliono essere liberi. La libertà. Quanta libertà ho respirato in questa che, finora, è la migliore idea che mi sia mai venuta. Faccio per andarmene e passa un tipo tedesco. Mi chiede se sia mia la Vespa. Restiamo un quarto d’ora buono a parlare. Anche lui è un vespista e fa parte di un club. Ha una Sprint Veloce preparata con 210cc Malossi. Mi regala un adesivo, come anche i miei due nuovi amici ciclisti, con la scritta “next stop”. Sarò fiero di esporli sulla mia Vespa. Mi incammino e cerco di fare la strada più lunga possibile perché Bastia, dove ho il traghetto alle 22.30, è fin troppo vicina. Mi fermo in una spiaggia per tuffarmi per l’ultima volta in questo mare cristallino e trascorrere qui gran parte della mia giornata. Al bar sono da solo in un tavolo da 4. Una famiglia di italiani, di Lodi, cerca posto a sedere, così li invito con me. Restiamo tutto il pomeriggio insieme, a fare piacevolissime chiacchiere cullati dal moto delle leggere onde che bagnano la spiaggia di sabbia e rocce. Faccio per andarmene verso le 18.00 e sento un’inconfondibile rombo. Un altro PX, con a bordo una coppia di occupanti e borsoni ovunque. Mi avvicino per fare altre chiacchiere, sono toscani e lui mi dice di aver letto il mio racconto prima di partire. Spettacolo. Anche loro hanno lo stesso mio traghetto, così ci diamo appuntamento a più tardi. È tramonto e mi godo la brezza leggera che mi rinfresca. Il cielo e il mare si colorano di rosa. Ultime sfumature corse. Ceno in uno strano ristorante vicino al punto d’imbarco, perché ho una leggera ansia di sbagliare qualcosa nel groviglio, e non vorrei allontanarmi troppo in cerca di bei ristoranti. Ora so come si fa, ma ogni porto è diverso. Arrivano anche i miei nuovi amici vespisti. Facciamo la coda insieme, saliamo, e ci gustiamo le ultime birre Pietre, tra una chiacchiera e l’altra. Stendo a terra il lenzuolo, ormai disastrosamente sporco, e sopra ci metto il materasso gonfiabile. Mi ritrovo così a dormire in mare aperto con il vento tra i capelli e il cielo nero. Edited August 21 by Diegof12 13 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 21 Author Share Posted August 21 Mi fermo qui con i racconti. I primi giorni sono stati all’insegna dell’avventura, gli ultimi all’insegna delle amicizie. Esperienza meravigliosa. Da qui in poi sarà solo strada verso casa, dormendo a Siena questa notte, in un B&B per comodità. 8 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DoubleG Posted August 21 Share Posted August 21 Grazie per aver condiviso con tutti noi questa bella avventura ✌️ 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
enrico83 Posted August 21 Share Posted August 21 È stato un piacere seguirti in quest'avventura meravigliosamente descritta. Se passi per il Veneto magari ci si vede. Buona strada 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 21 Author Share Posted August 21 14 minuti fa, enrico83 ha scritto: È stato un piacere seguirti in quest'avventura meravigliosamente descritta. Se passi per il Veneto magari ci si vede. Buona strada Per forza passeró per il Veneto a trovare gli amici camperisti e amici del forum! Dobbiamo riempire di scritte la carrozzeria!!! 1 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
enrico83 Posted August 21 Share Posted August 21 Bene. Una birra te devo per aver allietato queste mie prime notti col biberon in mano 1 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DoubleG Posted August 21 Share Posted August 21 54 minuti fa, enrico83 ha scritto: Se passi per il Veneto magari ci si vede Mi associo 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FedeBO Posted August 21 Share Posted August 21 Noooo! Per favore prendi un’altra settimana di ferie ! Come faccio adesso senza la lettura mattutina ?! Grazie di tutto e buon rientro! 1 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diegof12 Posted August 21 Author Share Posted August 21 2 ore fa, FedeBO ha scritto: Noooo! Per favore prendi un’altra settimana di ferie ! Come faccio adesso senza la lettura mattutina ?! Grazie di tutto e buon rientro! Magariiiii 🤣 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Turbo99 Posted August 21 Share Posted August 21 Bellissimo tutto Diego, belle foto, belli i tuoi racconti e come noti tutti i particolari, belle le riflessioni……..MA È ORA DI TORNARE A DARE GAS CON IL FALC 😁🤟 1 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
loreperti Posted August 21 Share Posted August 21 E adesso come faccio la mattina senza i tuoi racconti? riparti, Subito!🤣 Aspetto con ansia la tua prossima avventura! Complimenti! non fossi a casa con la febbre, ti avrei raggiunto a Siena 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
solovalvola Posted August 22 Share Posted August 22 Spettacolo! Ho letto tutto ogni giorno! Complimenti per come scrivi, è stato un vero piacere leggerti. Ciauz 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Montepulciano Posted August 22 Share Posted August 22 Molto bene Diego,ho letto tutto di un colpo anzi che seguire o interferire . Complimenti,bella esperienza, ottimo racconto 👍 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Diesfan Posted August 22 Share Posted August 22 ❤️ Grazie perché hai permesso, a chi è rimasto immerso nella (a volte) noiosa solita vita, di viaggiare un pochino con la mente, insieme a te. 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Il_Barone Posted August 22 Share Posted August 22 Un pò di figa qua? 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FedeBO Posted August 22 Share Posted August 22 35 minuti fa, Il_Barone ha scritto: Un pò di figa qua? Se vuoi al massimo per te c’è Turbo99 1 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Popular Post Diegof12 Posted August 23 Author Popular Post Share Posted August 23 Grazie a tutti ragazzi! È stato un super piacere condividere con voi le mie esperienze! Non è stato facile tenere il diario di bordo, considerate che ogni sera impiegavo circa 3 ore a scrivere leggere e correggere, però l’ho fatto sempre con piacere nonostante la stanchezza e la voglia, a volte, di staccare il cervello. Tirando qualche somma… 2042km totali 2.1l olio 790€ per 14 giorni di viaggio, compresi alloggi in Italia, esclusa benzina, mangiando ai ristoranti solo 4 pasti, la birra costa tanto 107l benzina a circa 1,900€/l 203€ benzina Eh si consuma il mio motore, so dove intervenire… ci sono pezzi in arrivo… Ci tengo a ringraziare @Dany86 lui sa perché, @Turbo99 per app meteo e chiacchiere/supporto, l’amico Alessandro (non iscritto ma ci legge) che mi ha dato un marea di consigli sulla Corsica e sul viaggiare per tanti giorni in tenda, nonché avermi prestato il libro bibbia che mi ha accompagnato facendomi scoprire zone che altrimenti non avrei mai visto. Ringrazio gli amici da casa che mi leggevano tutti i giorni e incoraggiavano. MD racing per saldature sacche travaso, rettifica piano cilindro ed equilibratura tungsteno albero motore. Exced per l’olio migliore che abbia mai provato. VMC per gruppo termico super affidabile e frizione spaziale. SIP per accensione che puoi dormire sereno alla notte. E il mio meccanico che tutto sommato ha fatto un buon lavoro 🤣. Non mi ritengo un eroe, gli eroi sono altri, poi i viaggi in Vespa si fanno dalla notte dei tempi quindi a maggior ragione. Però per me è stata una bella avventura, il primo forse vero viaggio vissuto e goduto in pieno, che ne apre la strada a molti altri. Penso che il PX non abbia problemi a ripartire domani e farsi altri 2000km, che sommando fanno 4000, e guarda un po’… è proprio la distanza tra casa mia e Caponord… Scrivo per incoraggiare altri a fare come me, a partire, a mettersi in gioco, ad affidarsi a se stessi e basta. E scrivo anche per me, per rileggermi un domani e ricordarmi che sono capace di grandi cose. Forse la difficoltà più grande che ho avuto è stata proprio il mettere nero su bianco le mie emozioni e condividerle con tutti. Però vedo che è piaciuto… chissà, magari un domani qualcuno mi sponsorizzerà 😁 Vi saluta anche il mio amico cavallo. 10 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ponzio Pelato Posted August 25 Share Posted August 25 Leggendoti mi sembra di rivivere la mia esperienza ben 21 anni fa con la p200e in jugoslavia, non dico che mi scende la lacrimuccia ma quasi. Io ho preso il treno un po' tardi e di conseguenza ho potuto fare poco poco ... ma l'importante è concentrarsi sulla qualità piuttosto che la quantità. Quando faccio i miei giretti da solo adesso non passo la giornata e i 3/400km, ma sono in moto e comunque per me cambia poco... incontro spesso qualche bella persona, due cazzate si sparano sempre... c'è da dire che in giornata non posso sicuramente ritornare in jugoslavia o andare in corsica... ma mi accontento, e di conseguenza godo! In bocca al lupo per i tuoi prossimi viaggi! 4 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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