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Ed ecco qua il mio ultimo (in ordine cronologico) colpo di testa. Vespa 150 sprint veloce, anno 1974 quindi "formalmente" un seconda serie, acquistato da un tipo stravagante che la teneva in cantina smontata. Particolarità: si tratta di un modello tedesco, che differisce per alcuni dettagli da quello italiano. L'impianto elettrico è pesantemente diverso: originariamente 6V, con un ramo in CC (sotto batteria) che alimenta la luce freno posteriore, le frecce ed il clacson, e un ramo in CA Che alimenta il resto. Il manubrio presenta due commutatori integrati nella fusione, uno a sinistra per le frecce, dotato di chiave per lo spegnimento (tipico per i modelli tedeschi) e uno a destra per le luci e il clacson (tipico per i modelli tedeschi). Il clacson ha un diametro maggiore di quello italiano (tipico per i modelli tedeschi) e i numeri di telaio sono già sotto al cofano lato motore, riportati da un'apposita targhetta vicino al pedale del freno. Ecco qualche foto del mezzo appena portato a casa... come si vede dalle foto, il colore è orrendo ed è stato dato a pennello... Nonostante svariati tentativi con diversi prodotti chimici, il colore originale non salta fuori, ci sono varie mani di coloro diversi. Il brutto però è che il telaio è un po' storto e mal rattoppato e va quindi portato ad operare da mani esperte.
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Si applica a: Rally - TS - Sprint Veloce - GTR e, con qualche piccola modifica, a molte delle large pre-PX. La settimana scorsa ho deciso di fare il tagliando dei 40 anni per la Dori, quindi... revisione totale braccio oscillante! E, dopo averlo già fatto con la forcella smontata, ho pensato di farlo con la forcella montata sulla vespa. Ebbene, è più facile... soprattutto il rimontaggio! Preambolo: durante lo smontaggio, procedere con calma e sangue freddo. Non bisogna lavorare da arrabbiati, perché dobbiamo evitare come la peste di danneggiare le varie parti che, a meno di avere una pressa, dovremo necessariamente rimuovere con mazza e cacciaspine. Cominciamo con un paio di esplosi per capire di cosa stiamo parlando: OK, per prima cosa, dobbiamo smontare. Obiettivo numero uno è togliere il braccio oscillante così da poterlo smontare e pulire con calma. Guardando l'esploso di sinistra, si capisce che per raggiungere l'obiettivo dobbiamo togliere il perno numero 45, che però è ben protetto. Prima cosa, via la borchia 1 e il coperchio 25, quindi via la coppiglia 2. Ora dobbiamo togliere la ruota, ma prima di farlo, con una chiave a bussola N.22 togliamo il coperchio 27, che protegge il cuscinetto destro dell'asse ruota. Quindi, a ruota montata, tiriamo il freno anteriore e togliamo il dado 28, che metteremo da parte con la rondella 29. Ora possiamo togliere il dado 3, che metteremo via con la rondella 4. Togliamo il tamburo e rimuoviamo le ganasce: per farlo sarà sufficiente togliere l'anello 50 e sfilare le ganasce. Non serve nessun cacciavite né leva, le ganasce vengono via a mano. Si aprono facendo forza sulla molla e poi si sfilano. Eventualmente un po' di svitol aiuta. Ora che siamo senza ganasce, togliamo l'anello parapolvere 38, che è incastrato sul braccio oscillante. Attenzione a non rovinarlo! niente martelli né cacciaviti. Ora dall'altro lato possiamo togliere la vite 62 e la piastrina 61, che tengono bloccati l'asse del braccio oscillante (il perno 45) e il supporto della molla. Bisogna ora rimuovere il mollone e l'ammortizzatore: per togliere l'ammortizzatore per togliere la vite 24 ed il bullone 26-27-28-29 (per tutte le parti, chiave N.17), mentre per togliere la molla bisogna svitare il dado 43 (del secondo esploso) con una chiave del 13 e successivamente "svitare" la molla dal suo perno. Basta prenderla con forza e svitarla come se fosse una grossa vite. Ora procuriamoci un cacciaspine bello grosso e una mazza: dopo aver inondato di svitol, possiamo togliere il perno 45. Per fare ciò, suggerisco di battere dal lato ganasce. Chiedete a qualcuno di tenervi fermo il parafango, un paio di colpi ben assestati e il perno uscirà. Ora raccogliete il braccio oscillante e mettete da parte i due parapolvere 56 e la rondella dentata 57. E raccogliete tutti i rullini numero 26 che sono caduti per terra. A questo punto la forcella è nuda ed è possibile, volendo, rimuovere le due rulliere n.55 qualora desideriate cambiarle. Benissimo, ora dobbiamo finire di smontare il braccio oscillante. Per prima cosa, con una chiave n.17 togliamo la sede del rinvio del contachilometri (n.44) e tutte le varie rondelle, quindi sfiliamo il rinvio (bisogna ruotarlo leggermente). Quindi con un cacciaspine ed una mazzetta, sfiliamo l'asse ruota (n.10) e controlliamo che ci sia la sua rondella n.31. Qualora questa rondella mancasse, dobbiamo assolutamente cercarla: togliamo il paraolio 54, il seeger 53 e i cuscinetti 46 e 30, probabilmente sarà lì in mezzo al grasso. Ora viene il momento più difficile, perché dobbiamo togliere il perno 48, sul quale alloggia la sede del mollone. Dopo aver inondato di svitol, con un cacciaspine grosso, spingiamo dal lato destro (quello opposto a dove ci sono le ganasce). Con la calma e la pazienza, e tante bestemmie, il perno uscirà e potremo mettere da parte il supporto della molla, le due rondelle che ha vicino e, se ci sono ancora, gli oring. Bene! ora puliamo per bene il tutto e valutiamo bene cosa occorre sostituire. Se avete danneggiato qualcosa, iniziate pure a disperarvi perché la maggior parte dei ricambi in commercio FA CAGARE. Regola sempre valida, qui a maggior ragione: comprate solo ricambi di ottima qualità ed evitate di cadere in tentazione di comprare ricambi bajaj o comunque indiani. Poi vedremo il perché. OK, dopo aver pulito il tutto, dovreste avere a disposizione più o meno queste cose: nel dettaglio, albero asse ruota, con cuscinetti 6201 e 6203, più paraolio W17-40-7 BASL. Io ho comprato dei cuscinetti con la gabbia parapolvere di metallo da entrambi i lati (6201 2Z e 6203 2Z), poi ho tolto le gabbiette dal lato interno così verranno ingrassate dal grasso del mozzo. L'albero asse ruota non andrebbe sostituito, ma se fosse danneggiato cercate un ricambio Piaggio 78734. Evitate come la peste i ricambi economici (indiani): hanno la sede della chiavetta lunga 15mm (l'originale monta la stessa chiavetta che blocca il volano all'albero: portatevene sempre dietro una, misura 12,6x5x3 mm), il metallo di cui sono fatti è morbido come il burro e la conicità ovviamente è diversa da quella del vostro tamburo. Bene, per montare i cuscinetti, metteteli in freezer e mettete il braccio oscillante nel forno a 300 gradi. Basterà lasciar cadere i cuscinetti nella loro sede ed entreranno senza il minimo sforzo, letteralmente per gravità. Provare per credere. Prima di procedere col montaggio, è meglio lasciare raffreddare... Ora è conveniente verificare il montaggio del rinvio contachilometri... Il rinvio deve risultare al centro. Fate un falso montaggio per verificare che possa girare liberamente ma che non abbia troppo gioco (nel caso, spessoratelo con una rondellina). Verificare anche che non ci siano bave di plastica (in caso di ricambi di importazione), che andrebbero a creare malfunzionamenti. Qualora il vostro rinvio vecchio presentasse usure strane, tipo come se fosse stato masticato dal cane ma voi non avete un cane, probabilmente avevate montato un rinvio sbagliato. Ce ne sono di diversi tipi, che si riconoscono in base al numero di dentini. Solitamente i modelli con le ruote da 10" hanno 9 dentini, ma ci sono modelli con 10 o 11 dentini. Farete poi la prova quando l'asse ruota sarà montato. Girando, l'albero fa ruotare il rinvio, che a sua volta farà ruotare il cavo del tachimetro. Girando, il rinvio viene tirato verso l'interno, quindi è importante che sia della misura giusta altrimenti si incepperà e verrà triturato dall'albero ruota. Curiosità matematica: il rinvio da 9 dentini girerà più veloce di quello da 10, che sarà a sua volta più veloce di quello da 11. Quindi se avete anomalie di velocità segnata al contachilometri, un responsabile potrebbe essere il rinvio sbagliato. Per montare l'asse ruota, prima montare la sua rondella come si vede in foto: quindi, dopo aver inserito il seeger e il paraolio, con una mazzetta di gomma inseriamo l'asse ruota nella sua sede. Ora possiamo fare le prove con il rinvio contachilometri. Quando tutto sarà a posto, riempiamo tutto di grasso e chiudiamo il rinvio. OK, ora veniamo al perno che supporta la molla: ecco qua, questo è il favoloso ricambio bajaj. Il portamolla è in acciaio cromato, con una bussolina di ottone al centro, priva di ragnatele di lubrificazione. Inoltre il perno di ricambio è di diametro inferiore all'originale (balla letteralmente nel braccio oscillante) ed è più corto di oltre 1mm. Impossibile montare le ganasce senza limarle. Quindi, lasciamo perdere il ricambio bajaj e teniamoci l'originale: A fianco del portamolla ci vanno due rondelle, e originariamente due oring. Io però al posto degli oring ci ho messo gli anelli a doppio labbro che si usano per la forcella delle small. Perfetti! Ora potete avvitarvi il mollone. Ora vediamo come va montato il perno che unisce il braccio oscillante alla forcella... Anche qui, occhio alle imitazioni!! il perno di ricambio è più lungo dell'originale, e quindi o lo tagliate o vi tenete l'originale. Nel dettaglio si vede la rondella col dentino, i due anelli parapolvere in metallo (che contengono un oring ciascuno) e le rulliere che andranno nella forcella. Ora montate il piatto parapolvere e quindi le ganasce (io uso le newfren antiaqua) e fermatele con l'anellino. Mi raccomando: niente pinze o cacciaviti. Pronti? via! montiamo il perno nel braccio oscillante facendo attenzione a non rovinare le rulliere. Quindi montiamo la vite e la targhetta di metallo. Ora infiliamo la vite superiore del mollone nella sua sede e stringiamo il dado. Quindi montiamo l'ammortizzatore fissandolo prima di sopra... Io ho montato una molla Stoffi, che è più rigida dell'originale. Comprimendo per bene, sarà possibile fissare l'ammortizzatore anche col perno inferiore (attenzione: il dado va nel lato interno!). Qualora fosse troppo duro, per prima cosa montate un attimo il tamburo, quindi chiedete a qualcuno di tenervi ferma la vespa, sedetevi sul parafango schiacciando la molla e infilate il perno. Fatto! Mettete la chiavetta nella sua sede, quindi fissate il mozzo tramite la rondella e il dado a castello. Collegate il freno, quindi tirate bene il dado a castello e mettete la coppiglia (mi raccomando, una nuova!) e la borchia. A vespa frenata, tirate il dado che c'è dall'altra parte dell'albero ruota (sempre con la chiave del 22), mettete la sua rondella e avvitate il coperchio. Collegate il cavo del contachilometri, quindi montate il "biscotto" in alluminio. FINISH